Il continuo aumento dei prezzi delle materie prime rischia di frenare in modo significativo la ripresa economica. Moltissime imprese stanno riscontrando diverse criticità da questo punto di vista.
Un preventivo formulato oggi, potrebbe non essere più veritiero o conveniente domani. Questo si ripercuote su tutte le parti interessate generando confusione e nervosismo. Il fenomeno non riguarda il solo mondo del lavoro ma anche il vissuto di tutti i giorni. Alla fine è passato più di un anno e noi siamo profondamente cambiati senza neanche accorgercene più di tanto.
I numeri
Ma vediamo più da vicino quali sono i numeri che fanno paura. Tutto quello che riguarda le materie prime ha avuto un incremento medio di circa il 35% rispetto lo stesso periodo del 2020. Comprenderete bene che questo valore, sommato anche ai rincari energetici, provoca un vero e proprio tsunami per gli acquisti dei materiali necessari per il normale svolgimento dei lavori.
Noi viviamo in prima persona sia i rincari che il malcontento generale, malcontento che comprendiamo benissimo e che sentiamo anche fortemente nostro.

Sua maestà il Ferro
Eh si, la vera superstar di questa poco gradevole classifica è proprio lui… il ferro. Da Marzo 2020 a Marzo 2021, tutto quello che riguarda i minerali ferrosi ha avuto un incremento di prezzo di circa il 75% (media generali ripartita tra tutti i minerali). Questo numero deve lasciar riflettere sulla portata di questo fenomeno che non accenna a rallentare.
Ma in tutto questo chi ci rimette veramente?
Rispondere è veramente facile in questo caso. Tutti, ci rimettiamo tutti. Venditori, imprese, privati.
Il perché di tutto questo
Si, c’è un perché che spiega questo fenomeno. In realtà i perché sono diversi a pensarci bene. Ripresa della produzione a livello mondiale. La gente inizia a circolare nuovamente quindi aumentano i consumi. Tutto questo cozza con diverse difficoltà logistiche che si sono riscontrate durante questa pandemia, uno su tutti il problema del blocco del canale di Suez.
Bisogna necessariamente sottolineare che le nuove varianti possono generare blocchi temporanei di importanti snodi commerciali a livello mondiale, quindi ulteriori ritardi e minor quantità di materie prime che circolano. Dulcis in fundo le speculazioni economiche derivanti da diversi tassi di interesse bassi e una politica monetaria “frivola” che supporta a piene braccia l’aumento dei prezzi delle materie prime.

Cosa ci aspetta per il prossimo futuro?
Qui rispondere è decisamente più impegnativo. La speranza di tutti è che la ripresa possa essere graduale e che lo spauracchio dell’inflazione possa solo rimaner tale. Sicuramente ci aspetta un periodo difficile in cui saremo, nuovamente, chiamati a dover fare di necessità virtù.