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Governo vs Coronavirus: gli aiuti a imprese e professionisti.

Il governo fa sentire la sua voce. Purtroppo la situazione attuale non è delle migliori. Nella nostra vita si è palesato un nemico invisibile che ha dalla sua una straordinaria capacità di attaccarci in modo subdolo.

Tralasciando ulteriori descrizioni su questa “bestia silente”, quello che è sotto gli occhi di tutti è che le nostre vite sono cambiate. Attualmente ci troviamo in quarantena, privati della nostra vita e delle nostre abitudini quotidiane. Poco male direte voi… sicuramente, ma ci sono diverse categorie che “soffrono” maggiormente i riflessi di questa situazione. Ovviamente non stiamo parlando di chi lotta tra la vita e la morte in un letto di ospedale, come non ci permettiamo (per ovvio rispetto della categoria) di evidenziare lo straordinario lavoro che stanno svolgendo i nostri specialisti sanitari. Non ne abbiamo le capacità e neanche riteniamo sia giusto farlo in modo approssimativo. A loro devono solo arrivare i nostri migliori auguri e tutta la nostra gratitudine.

Quello di cui vogliamo parlarvi è ovviamente riferito al nostro lavoro. Diverse ditte sono chiuse. Molti cantieri sono bloccati. Tantissimi professionisti sono fermi a casa. Per quanto tempo durerà questa situazione? Purtroppo non possiamo saperlo. Non abbiamo gli strumenti per farlo e per valutare potenziali scenari futuri.

Decreto Cura Italia

Quello che sappiamo è che a livello economico ne risentiremo moltissimo. Il governo, in queste ore, ha varato un decreto che dovrebbe “arginare” le perdite e aiutarci a tirare avanti fino alla fine di questa emergenza. Per stessa definizione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte “nessuno deve sentirsi abbandonato”, una affermazione che ha sicuramente il suo peso. Cerchiamo di capire più nel dettaglio cosa prevede questo decreto “Cura Italia”.

Nello specifico parliamo di ben 122 articoli per 25 miliardi di euro di risorse. Naturalmente non tutti i 122 articoli riguardano aiuti ai professionisti o alle imprese, ci sono specifiche sezioni per la sanità, per i lavoratori dipendenti, per le famiglie, per la protezione civile e ovviamente per i vari reparti amministrativi del nostro paese. Importante sottolineare anche le parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “diamo una prima risposta alla crisi Coronavirus, seguirà poi un provvedimento aprile”. Questo sta a significare che il governo è consapevole che serviranno ulteriori sforzi (non solo dal nostro governo ma anche da quello che rimane del governo europeo) per non rischiare il tracollo economico delle nostre piccole e medie imprese.

Cosa prevede il decreto per imprese e professionisti?

Per tutti i titolari di partita iva e lavoratori autonomi, sono stati stanziati 3 miliardi di euro che dovrebbero tutelare il periodo di inattività. Questo significa che a tutte queste categorie verranno riconosciuti 600€ una tantum per il mese di marzo, ovviamente rinnovabile ad aprile in caso di (scontata) ulteriore manovra.

Altro piccolo aiuto è dato dai 300 milioni di euro che vengono usati come salvagente per tutte quelle persone che non rientrano nelle precedenti misure (quelle inerenti i 600€ ).

Liquidità alle imprese

In questo caso parliamo di un aiuto riservato a tutte le piccole e medie imprese in difficoltà. Un fondo di un miliardo di euro a cui si può accedere gratuitamente e che prevede un importo massimo di 5 milioni di euro per ogni singola impresa.

Sempre per piccole e medie imprese è previsto un blocco temporaneo per i mutui fino al 30 settembre 2020. Altro tassello importante è dato dalla possibilità, per tutti i lavoratori autonomi, di sospendere le rate del mutuo sulla prima casa per nove mesi. Per godere di tale possibilità è necessario registrare un calo del fatturato (cosa che non crediamo sia difficile dimostrare) superiore al 33%.

Blocco per contributi e tasse

Vengono sospesi tutti i pagamenti relativi al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e delle ritenute. Tali adempimenti erano previsti per il giorno 16 marzo, ma slittano direttamente al 20 marzo. Molto più tempo è concesso alle imprese che hanno dei ricavi inferiori ai 2 milioni di euro. Per queste imprese l’IVA, le tasse e anche i contributi vengono fatti slittare direttamente al 31 maggio.

A tutto questo deve necessariamente essere aggiunto il provvedimento che prevede lo stop fino al 31 maggio delle attività di riscossione da parte della Agenzia delle Entrate.

Tutto questo può bastare?

La risposta a questa domanda è sicuramente stata data dai nostri politici durante la presentazione del decreto. Questo deve necessariamente essere un punto di partenza per future iniziative. Sappiamo benissimo che molti di voi si sentono delusi e spaventati per quanto concerne le loro attività (oltre che per la loro salute) ma questo non è il momento delle polemiche… concentriamo i nostri sforzi su questa situazione per superarla quanto prima.

Ci sarà tempo e modo per analizzare il tutto in modo più approfondito. Come sempre vi invitiamo a consultare un professionista del settore per ulteriori chiarimenti in merito a questo decreto.

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